Sabato 31 ottobre sarà il giorno di chiusura di Expo Milano, la fiera internazionale dedicata all’alimentazione – intesa come energia per la vita – che ha aperto i battenti nel maggio scorso, visitata da milioni di persone provenienti da tutto il mondo.
Spulciando la rete, si trovano, a proposito dell’ accessibilità, delle dichiarazioni contrastanti.
Da un lato, infatti, c’è stato chi, come il disabile Claudio Cardinale, ha intitolato il 25 maggio scorso un proprio post così: ‘Non è un Expo per disabili, odissea in carrozzina sulla metropolitana milanese’, raccontando le varie vicissitudini che ha dovuto affrontare 12 giorni prima, soprattutto a bordo dei mezzi pubblici del capoluogo lombardo, in compagnia di due giornalisti de Il Fatto Quotidiano.
Cardinale, comunque, pur sottolineando che, nel giro di due settimane, l’ATM – ovvero l’azienda che si occupa del trasporto pubblico a Milano – “ha migliorato i servizi come l’accesso alla metropolitana, l’ascensore in stazione Centrale e sta adeguando la linea tranviaria”, ha voluto concentrare l’attenzione dei lettori sulla parte finale del suo articolo, affermando che “la chicca finale emersa parlando con uno dei tanti dipendenti di ATM che giustamente vuole rimanere anonimo, ha detto tutte le fermate della linea verde, ad esclusione quelle del primo tratto consegnate nel 1969, hanno il vano ascensore ma non l’impianto. Tutti i dirigenti del comune diMilano e di ATM che si sono susseguiti dal 1970 in avanti a non installare gli ascensori funzionanti sono dei geni incompresi, neanche io li comprendo“. Accuse indubbiamente gravi.
Dall’altro, però, non tutti la pensano come Claudio. Un altro disabile, di nome Filippo Castori, che di professione fa il webmaster, ha raccontato che i “20 stand” sono “super accessibili con ascensori pedane e bagni handicap, appena vedevano disabili e accompagnatori o genitori con bambini piccoli, il personale degli stand chiamano per farci superare le file o, se c’erano filmati ci conducevano avanti per farci vedere meglio“. Giudicando, infine, la sua esperienza positiva: “Ci siamo meravigliati perché tutti dicevano male dell’EXPO Italiano ma invece pensiamo che sia venuto alla perfezione sia come accoglienza che come accessibilità”.