Home    L’Altro Spazio, il primo locale d’Italia pensato e realizzato su misura per persone con disabilità

Il bancone, unico al mondo per forma e dimensioni, è ad altezza sedia a rotelle, così che chi ha difficoltà motorie possa ordinare comodamente una bevanda, o servire i clienti. I menù sono disponibili anche in braille, ai non vedenti viene consegnata una mappa per potersi orientare autonomamente tra tavoli e sedie, e l’arredamento è disposto in modo da favorire il passaggio e la circolazione. E’ l’Altro Spazio di Bologna, il primo locale d’Italia interamente ideato e costruito a misura delle persone con disabilità. Ad aprirlo è stata l’associazione culturale Farm delle Due Torri, che da tempo lavorava al progetto di creare “un luogo dove concentrarsi sull’altro, su un qualcuno che ci sembra lontano e diverso, ma che in realtà non lo è”.

“Il concetto di accessibilità è alla base dell’Altro Spazio – racconta Nunzia Vannuccini, presidente dell’associazione – una sfida per distruggere, materialmente e non solo, la nozione di inabilità”. Un obiettivo che, in via Nazario Sauro, a due passi da Piazza Maggiore, dove il locale ha inaugurato lo scorso 29 ottobre, Farm vorrebbe raggiungere offrendo esperienze di condivisione e comprensione. Come le cene nella camera buia, ad esempio, durante le quali i commensali dovranno affidarsi esclusivamente al gusto e all’olfatto, “un modo per capire meglio chi non può contare sulla vista”. La prima sarà servita il 28 novembre prossimo, e ad accompagnare ai tavoli i clienti saranno camerieri non vedenti. O ancora, i brunch domenicali e i pasti di mezzogiorno preparati da lavoratori con una disabilità, “che saranno al contempo un’esperienza lavorativa nuova per i nostri collaboratori – spiega l’associazione – ma anche per i clienti, che avranno la possibilità di porsi domande a cui vanno date nuove risposte. Perché la nostra definizione di inabilità è errata: si è inabili perché è il mondo intorno a noi a non essere accessibile, così abbiamo voluto creare uno spazio a misura di tutti, che siano o meno normodotati”.

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